Sulla spiaggia, lambita dal mare, le onde trasportano, nel
loro sciacquio, le conchiglie, che giacciono ormai senza vita, nell’immensità
dell’arenile.
Quali gusci vuoti affondano, si mescolano e si riempiono di
bruna sabbia.
Dimentiche ormai della loro vita trascorsa nelle acque
profonde e smeraldine, non hanno, all’apparenza, alcun valore: son lì, in
inutile attesa ….
Alcune ancora assaporano la candida spuma amica, altre, più
lontane, occhieggiano e risplendono sotto i cocenti raggi del sole.
Eppure son magiche, celano il mistero della vita! Da sempre
son messaggere divine, emblema della nascita o simbolo del sepolcro dell’uomo
prima della sua rinascita; con le linee che divergono da un unico punto, indicano
che molte son le possibilità da seguire, ma la meta finale è sempre la stessa; quelle
più grandi e candide s’avvitano verso destra e terminano a punta, ad indicare
il primo alito di vita, l’evolversi per
ricollegarsi a chi ci ha generati; ripercorrendo tale spirale all’indietro
indicano la conoscenza di sé stessi, l’accesso
ai nostri mondi interni …. Senza parlare della musicalità, data proprio dal
loro vuoto apparente che, attraverso le varie cavità si espande in una
vibrazione unica, pare ricordarci quella della
Parola creatrice del Logos!
La vibrazione è ritmo, ritmo di crescita, come la vita che in
lei risuona come il cuore dell’universo.
Tutto questo suscita in me una grande malinconia …… Vorrei
tornare ai tempi in cui, le conchiglie, raccolte sulla sabbia, eran solo
splendidi oggetti da usare per la manualità creativa; a quando,con ansia, le
accostavo all’orecchio per sentire ancora, a casa, il rumore del mare; quando ,
trastullandomi con loro , sognavo ad occhi aperti di sirene ammaliatrici , di
cavallucci marini , di magiche città sommerse,di un mondo inesplorato negli
abissi,di sconosciute creature luminose ……. E’ la malinconia suscitata dal
ricordo dell’età dei sogni puri e dei voli pindarici della fantasia , non
contaminati dalla cruda esperienza della realtà ! E’ vero , ci son ancora oggi …
ma han perso la freschezza , l’ingenuità , la spensieratezza che la
fanciullezza sapeva imprimere in loro !
Rimane nitido nei sensi lo sciacquio delle onde sull’arenile
quasi deserto ; la sensazione di sentir la terra mancare sotto i piedi quando l’acqua
, ritraendosi , la risucchiava ; la dolce carezza della spuma ; quel profumo di
aria salata che riempiva piacevolmente i polmoni ; quel chioccolare dei piedi
scalzi nell’acqua ; i colori meravigliosi del mare , mutevoli secondo il tempo
e le ore del giorno !
Allora , gli occhi incantati di bimba , non si lasciavano
sfuggire nulla !
Rimane immutato il ricordo delle estati al mare , in
un’infanzia felice , che si affaccerà sempre con amore e un pizzico di melanconica nostalgia !
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RispondiEliminaHo navigato soavemente in questo tuo pensiero dedicato alle custodi della vita. Un post che ho letto e riletto con immenso piacere. Grazie.
RispondiElimina-Liolucy
Son contenta ti sia piaciuto : ho sempre raccolto conchiglie quando andavo al mare...mi han sempre incuriosita molto ed evocavano in me racconti e...ricordi sopiti ! Grazie Liolucy
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