sabato 14 settembre 2013

CONCHIGLIE


Sulla spiaggia, lambita dal mare, le onde trasportano, nel loro sciacquio, le conchiglie, che giacciono ormai senza vita, nell’immensità dell’arenile.
Quali gusci vuoti affondano, si mescolano e si riempiono di bruna sabbia.
Dimentiche ormai della loro vita trascorsa nelle acque profonde e smeraldine, non hanno, all’apparenza, alcun valore: son lì, in inutile attesa ….
Alcune ancora assaporano la candida spuma amica, altre, più lontane, occhieggiano e risplendono sotto i cocenti raggi del sole.
Eppure son magiche, celano il mistero della vita! Da sempre son messaggere divine, emblema della nascita o simbolo del sepolcro dell’uomo prima della sua rinascita; con le linee che divergono da un unico punto, indicano che molte son le possibilità da seguire, ma la meta finale è sempre la stessa; quelle più grandi e candide s’avvitano verso destra e terminano a punta, ad indicare il  primo alito di vita, l’evolversi per ricollegarsi a chi ci ha generati; ripercorrendo tale spirale all’indietro indicano la  conoscenza di sé stessi, l’accesso ai nostri mondi interni …. Senza parlare della musicalità, data proprio dal loro vuoto apparente che, attraverso le varie cavità si espande in una vibrazione unica, pare ricordarci quella della  Parola creatrice del Logos!
La vibrazione è ritmo, ritmo di crescita, come la vita che in lei risuona come il cuore dell’universo.
Tutto questo suscita in me una grande malinconia  ……  Vorrei tornare ai tempi in cui, le conchiglie, raccolte sulla sabbia, eran solo splendidi oggetti da usare per la manualità creativa; a quando,con ansia, le accostavo all’orecchio per sentire ancora, a casa, il rumore del mare; quando , trastullandomi con loro , sognavo ad occhi aperti di sirene ammaliatrici , di cavallucci marini , di magiche città sommerse,di un mondo inesplorato negli abissi,di sconosciute creature luminose ……. E’ la malinconia suscitata dal ricordo dell’età dei sogni puri e dei voli pindarici della fantasia , non contaminati dalla cruda esperienza della realtà ! E’ vero , ci son ancora oggi … ma han perso la freschezza , l’ingenuità , la spensieratezza che la fanciullezza sapeva imprimere in loro !
Rimane nitido nei sensi lo sciacquio delle onde sull’arenile quasi deserto ; la sensazione di sentir la terra mancare sotto i piedi quando l’acqua , ritraendosi , la risucchiava ; la dolce carezza della spuma ; quel profumo di aria salata che riempiva piacevolmente i polmoni ; quel chioccolare dei piedi scalzi nell’acqua ; i colori meravigliosi del mare , mutevoli secondo il tempo e le ore del giorno !
Allora , gli occhi incantati di bimba , non si lasciavano sfuggire nulla !

Rimane immutato il ricordo delle estati al mare , in un’infanzia felice , che si affaccerà sempre con amore e un pizzico di  melanconica nostalgia !

3 commenti:

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  2. Ho navigato soavemente in questo tuo pensiero dedicato alle custodi della vita. Un post che ho letto e riletto con immenso piacere. Grazie.

    -Liolucy

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    1. Son contenta ti sia piaciuto : ho sempre raccolto conchiglie quando andavo al mare...mi han sempre incuriosita molto ed evocavano in me racconti e...ricordi sopiti ! Grazie Liolucy

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